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CARATTERI TIPOGRAFICI E DIGITALI
Il design è la realizzazione di visioni che portano ad individuare e percorrere, progettando, le necessità ed i desideri di potenziali utenti. L’interpretazione di questi “sogni” é l’inizio di minuziose e complesse ricerche interdisciplinari.

Quindi il design in genere é la sintesi realistica di soluzioni estetico/funzionali, è la mediazione tra tecnica e fruizione che contempla esigenze ergonomiche, ecologiche, valori culturali, psicologici e sociologici.

Anche il “design” del segno grafico nasce da una espressione del pensiero degli uomini, come sostegno a quanto essi volevano comunicare utilizzando simboli semplicemente riconoscibili o riconducibili ad archetipi innati, quindi atti a fissare un concetto.

Certamente la scrittura è la sintesi migliore di tale fenomeno comunicativo, attraverso l’uso regolamentato di lettere, che sono nient’altro che quegli antichi segni sintetizzati dall’evoluzione della civiltà durante i secoli.

L’alfabeto greco fu il primo esempio storico dell’uso dei moderni monogrammi, e ancora oggi la sua attualizzazione, per renderlo leggibile secondo i canoni contemporanei, viene utilizzata su strumenti high tech.

L’avvento dell’era elettronica ha permesso di costruire “caratteri”, che sono espressione e ormai simbolo della moderna tecnologia. I caratteri alfa-numerici dei display LCD nascono dalla esigenza di combinare una cifra mediante l’uso di segmenti o parti elementari seriali, proprio come l’industria di oggi richiede, ma allo stesso tempo necessitano immediata e facile leggibilità da parte dell’utente, proprio come il classico carattere tipografico.

È la considerazione profonda del messaggio emozionale, ma anche culturale, suggerito dalle qualità formali dell’oggetto della progettazione, per una efficace comunicazione in sintonia con i bisogni immediati, consci ed inconsci, del fruitore.

IDENTITÀ VISUALE
La vitalità del progetto scaturisce da un’indagine obiettiva delle istanze e dei significati contestuali e da una analisi approfondita delle reali possibilità di sviluppo, per ottenere risposte – verifica ed una formulazione dei requisiti ideali e utili, evidenziati nel dialogo con il committente.

Già durante il Medioevo ogni casato nobiliare accrebbe, per esigenza e prestigio, la diffusione di segni specifici per contrassegnare le proprietà e i documenti importanti cercando di esprimere in essi i propri ideali, religiosi o politici e le proprie attività. In seguito l’araldica aggiunse al segno il colore, come ulteriore componente caratterizzante di riconoscibilità.

Oggi il marchio è il Logo, l’immagine grafica sintesi di tutto quello che un nome o simbolo vuole rappresentare, il tutto elaborato per essere distinto, univoco e riconoscibile al primo sguardo.

La definizione dell’immagine, tenendo conto dell’identità aziendale, è la somma di quei valori emozionali e di contenuto che concorrono ad ottimizzare la relazione tra fruitore e oggetto.

Lo studio della grafica applicata rappresenta un aspetto rilevante dell’immagine per la qualità del rapporto interattivo, per la percezione estetica del prodotto e la sua identificazione.

INTERFACCIA UOMO-MACCHINA
Il progetto considera le effettive esigenze fisiche e sensoriali del fruitore in rapporto con l’oggetto sul posto di lavoro e nell’uso quotidiano, per superare eventuali “antagonismi” e promuovere la qualità dell’interazione.
Un simbolo può caricarsi di significati legati ad un messaggio o azione, come i segnali stradali o i pulsanti delle tastiere dei moderni macchinari elettronici o meccanici, dove ad ogni segno convenzionato deve corrispondere una univoca funzione dell’apparecchio.

I semplici utensili di una volta non avevano bisogno di istruzioni per l’uso essendo implicito nella forma stessa, oggi invece i moderni strumenti sono sempre più astratti e complessi da usare per una utenza diversificata, per questo motivo ogni produttore tenta di sviluppare dei pittogrammi specifici il più possibilmente intuitivi, in modo che non ci sia bisogno di una descrizione per comprenderli.

È implicito nel processo progettuale di un prodotto sintetizzare graficamente il significato di una data funzione e collocare il pittogramma ottenuto in maniera ergonomica.
Come ulteriore estremo segno di evoluzione e semplificazione questi pittogrammi sono andati ad invadere il campo interattivo integrandosi, colorandosi e illuminandosi, diventando soggetto della ricerca nel design del prodotto finale.

A sottolineare l’importanza che la progettazione di questi segni grafici ha raggiunto nel campo dell’industria, sono sorti alcuni enti che hanno lo scopo di unificarli, nel tentativo di costituire un “elenco” di pittogrammi universalmente riconosciuti.

GRAFICA “MOBILE”
La filosofia del progetto esprime un’idea di design che considera la qualità dell’uso specifico come il fattore più importante, poiché la forma deve suggerire istintivamente le funzioni.

In particolare, nel design dell’orologio ventiquattrore Giorno/Notte, la filosofia di prodotto unisce mirabilmente razionalità e poesia, concependo il ritorno ad una naturale interpretazione dei codici temporali che erano in uso nei tempi antichi. Il suo disegno armonizza le atmosfere contrapposte del giorno e della notte.

Il concetto contemporaneo di lettura degli orologi ha superato quegli affascinanti codici naturali, poiché l’interpretazione del tempo è un valore che non può essere dimenticato. La lancetta delle ore regge un sole che diventa luna. La lancetta più fine indica i minuti, quella sottile e colorata indica i secondi.

L’occasione di rappresentare in un valore postale il centesimo anno del Salone dell’automobile di Ginevra ha portato all’unione delle esperienze progettuali nella grafica bidimensionale con quelle nei prodotti di largo consumo, oggetto del design industriale, come l’automobile.

La rappresentazione del passato e del futuro passano proprio attraverso l’immagine grafica nelle diverse fasi di progetto dell’auto, messa in risalto dal contrasto tra il semplice tratto del profilo degli antichi disegni eseguiti a mano e la complessa rete grafica, di natura matematica, della forma tridimensionale generata di moderni computer.

PITTOGRAMMI
Sui nostri schermi interattivi troviamo sempre più pittogrammi in funzione di operazioni o significati complessi. Sempre più spesso la complessità degli stessi richiedono la coniugazione di più icone di riferimento per completarne l’espressione.
La strutturazione ed il raggruppamento dei campi interattivi permette, lavorando a più livelli, di guidare il fruitore intuitivamente verso il suo obiettivo.

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2.2006